May 212012
 

Tutto è iniziato quando si sono diffuse le notizie recenti sul fatto che Mac fosse una piattaforma prona a virus.

Girando nel mondo dell’Information Technology da qualche tempo ed occupandomi di sicurezza, ho pensato subito ad una bufala.
Vero che mi occupo di sicurezza di rete, però l’attenzione per le “aree contigue” è sempre alta quasi quanto una sana paranoia… e l’area dei virus software è certamente una di queste.

Ho pensato ad una bufala perché Mac è basato su OpenBSD, OpenBSD è di derivazione unixara quindi sicuro da virus quasi per definizione… certo. E dove sta la curiosità, direte voi?

Nel fatto che mi sono accorto che il mondo dei virus è evoluto in due direzioni: criminale la prima e “abbindolatrice” la seconda.

Entrambe innovative nella loro concezione.

Il termine virus informatico è stato coniato e teorizzato dal matematico ungherese John von Neumann nel 1949, per diventare realtà soltanto nel 1986 (dopo un ventennio in cui la teoria approdò in diverse forme nei racconti di fantascienza) ad opera di due fratelli pakistani. Titolari di un negozio di computer, crearono Brain: un programma che infettava il settore di avvio del disco fisso per punire chiunque copiasse il loro software illegalmente.

Premendo una sorta di fast forward fino ai giorni nostri, la cosa che mi incuriosisce è come siano cambiati i virus.

Sono diventati orribilmente intelligenti e terribilmente efficaci.

Orribilmente intelligenti quelli della prima categoria, quelli che infettano i sistemi SCADA o che vengono utilizzati per vere e proprie guerre cibernetiche. Per crearli servono persone, preparazione e risorse di molto superiori a quelle di un programmatore che vuole proteggere il suo software. E devastano in modo subdolo, proprio come bombe silenziose.

Terribilmente efficaci quelli per computer “normali”. Molto più stupidi (tecnologicamente parlando) rispetto ai loro nonni, questi virus fanno leva sulla curiosità umana, sul bassissimo livello di preparazione (e di paranoia) di molti utilizzatori di computer.

Una volta ho visto uno scherzo su Facebook dove uno scriveva: “Facebook ha un sistema di protezione della password degli account per cui se la scrivi in un post viene trasformata in asterischi per nasconderla”.

Ci sono persone che hanno provato a scriverla nei commenti, che allora erano per di più indelebili!!!

Questo rende qualsiasi piattaforma insicura, a prescindere che si tratti di Mac, Linux, Unix o del molto più vulnerabile Windows. Per non parlare di sistemi mobili tipo Android…

Quindi grazie a chi divulga cultura e software per combattere queste pericolose evoluzioni… che a volte si celano in luoghi davvero insospettabili: sapevate che l’ultima frontiera dei ricettacoli di malware sono i siti… religiosi? Molto, molto più di quelli porno…

Antiviralmente Vostro,

RoarinPenguin